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GENESI L'INIZIO DEL CREATO

L'APOCALISSE DI GIOVANNI APOSTOLO

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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:28
    L'APOCALISSE DI GIOVANNI APOSTOLO
    commento e spiegazione a cura di
    ITALO MINESTRONI

    --------------------------------------------------------------------------------
    INDICE
    Premessa
    Introduzione
    Capitolo I
    Capitolo II
    Capitolo III
    Capitolo IV
    Capitolo V
    Capitolo VI
    Capitolo VII
    Capitolo VIII
    Capitolo IX
    Capitolo X
    Capitolo XI
    Capitolo XII
    Excursus sul periodo del deserto spirituale
    Capitolo XIII
    Capitolo XIV
    Capitolo XV
    Capitolo XVI
    Capitolo XVII
    Capitolo XVIII
    Capitolo XIX
    Capitolo XX
    Capitolo XXI
    Capitolo XXII

    www.chiesadicristo-padova.it/apocaliss.html
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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:29
    L'APOCALISSE DI GIOVANNI APOSTOLO
    commento e spiegazione a cura di
    ITALO MINESTRONI

    --------------------------------------------------------------------------------
    PREMESSA
    Questi studi sull'Apocalisse sono stati tenuti per lo spazio di più di due anni ai membri della Chiesa di Cristo di Bologna. Trattandosi di un libro profetico-apocalittico, l'Apocalisse di Giovanni non è facile da capire. Infatti le profezie divengono del tutto chiare allorché si sono adempiute. Oltre alla profezie, rendono di difficile comprensione questo libro le visioni fantasmagoriche, che in esso si trovano e che sono proprie del genere apocalittico. Le spiegazioni che noi abbiamo dato non vogliono essere le esclusive, ma ci sono sembrate quelle che più aderiscono al testo e contesto del libro e a tutto l'insegnamento neotestamentario. Una cosa soprattutto dallo studio del libro i membri della comunità di Bologna hanno compreso ed è che l' APOCALISSE E' UN LIBRO DI CONFORTO E DI CONSOLAZIONE. Ai cristiani, che qui sulla terra soffrono e combattono per il trionfo della verità di CRISTO, la rivelazione che GESU' ha dato a Giovanni, dà la certezza che alla fine CRISTO SIGNORE E LA SUA CHIESA saranno vincitori di tutti i loro nemici. Questo conforto noi ci auguriamo che abbiano tutti i lettori del presente scritto.

    Bologna, 22 Settembre 1982

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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:29
    L'APOCALISSE DI GIOVANNI APOSTOLO
    commento e spiegazione a cura di
    ITALO MINESTRONI

    --------------------------------------------------------------------------------
    BREVE ESPOSIZIONE DEL LIBRO DELL'APOCALISSE
    L'ultimo libro della Bibbia è intitolato "L'APOCALISSE O RIVELAZIONE": entrambe queste parole hanno lo stesso significato, essendo la prima la trascrizione in italiano della prima parola del libro (cioè nel testo greco = Apocalypsis) e la seconda la traduzione italiana della parola stessa. "Rivelazione" vuol significare "manifestazione del volere di Dio" (Romani 16, 25; Efesini 1, 17), che però viene velata sotto simboli e visioni fantastiche. Questo linguaggio velato dell'ultimo libro della Bibbia lo inserisce in quella LETTERATURA APOCALITTICA, figlia della profezia, sorta tra gli ebrei nei secoli 2°/3° a.C. e fiorita anche tra i cristiani nei secoli 2°/3° dopo CRISTO.

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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:29
    INTRODUZIONE

    L'APOCALISSE DI GIOVANNI
    perciò è un libro che, mediante simboli e visioni fantastiche, e quindi con un linguaggio velato, parla alle sette Chiesa dell'Asia, a cui essa è diretta, della presente età malvagia, in cui esse devono sostenere prove e persecuzioni per incoraggiarle con l'assicurazione che CRISTO è al loro fianco e con la visione di un futuro paradisiaco, che attende i redenti di tutti i secoli.

    CHI HA SCRITTO L'APOCALISSE'
    L'autore dice di chiamarsi Giovanni (1, 1.4.9; 4, 9). Questo Giovanni è l'apostolo di Gesù, e non un certo Giovanni il presbitero, come asserì lo scrittore cristiano Papia verso il 150 d.C.

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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:30
    QUANDO E DOVE GIOVANNI SCRISSE L'APOCALISSE?
    Verso il 95/96 d.C., mentre l'apostolo era stato relegato, secondo la tradizione, dall'imperatore Domiziano (81-96) nell'isola di Patmos, nel mar Egeo orientale.

    A CHI E' DIRETTA L'APOCALISSE?
    Direttamente è diretta ai cristiani del tempo di Giovanni per incoraggiarli durante le persecuzioni, a cui erano sovente sottoposti. Ma è rivolta anche ai cristiani di tutti i tempi, in quanto:

    l'afflizione dei cristiani del tempo di Giovanni è "tipo" della persecuzione che in tutti i tempi i cristiani dovranno soffrire, specialmente immediatamente prima del ritorno di Cristo;
    molte predizioni del libro riguardano princìpi e fatti che si verificano durante tutta l'era cristiana;
    le chiese, a cui il libro è diretto sono in numero di "sette"; e il numero "sette" (come vedremo è simbolico e indica completezza, totalità, perfezione;
    tutti quelli che leggono il libro sono detti "beati" (1, 3; 22, 18); quindi anche quelli che lo leggono durante tutta l'era cristiana.
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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:31
    QUALE E' IL TEMA DELL'APOCALISSE?
    E' la vittoria di Cristo e della sua Chiesa su Satana (dragone) e sui suoi collaboratori (la morte, l'ades, la bestia, il falso profeta, coloro che portano il marchio della bestia).
    QUALE E' LO SCOPO DEL LIBRO?
    E' quello di confortare i cristiani nelle loro battaglie contro le forze del male, assicurandoli che:

    Dio vede le loro lacrime (7, 17; 11, 4);
    le loro preghiere reggono il mondo (8, 3-4);
    la loro morte è preziosa al cospetto di Dio e le loro anime sono destinate al cielo (14, 13);
    la loro vittoria è certa (15, 2);
    il loro sangue sarà vendicato (6, 9; 8, 3);
    Cristo vive e regna nei secoli ed essi con Lui (5, 10; 20, 4; 22, 5)
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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:31
    L'apocalisse è perciò un libro di consolazione!
    DIVISIONE DELL'APOCALISSE
    Il libro si divide in due parti, e ogni parte in alcune sezioni:

    la prima parte (dal cap. 1 al cap. 11): mostra la chiesa perseguitata sulla terra e si divide in tre sezioni:

    Cristo in mezzo ai sette candelabri (capp. 1-3);
    i sette sigilli (capp. 4-7);
    le sette trombe del giudizio (capp. 8-11).
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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:32
    la seconda parte (dal cap. 12 al cap. 22), mostra chi è che provoca questa lotta contro la Chiesa: esso è Satana il dragone affiancato in quest'opera da alcuni suoi collaboratori, e si divide in quattro sezioni:
    la donna e il figlio perseguitati dal dragone (Satana), dalla bestia e dalla prostituta (Capp. 12-14);
    le sette coppe d'ira (capp. 15-16);
    la caduta della prostituta e delle bestie (capp. 17-19);
    la sconfitta definitiva del dragone Satana, alla quale seguono nuovi cieli e nuova terra e la nuova Gerusalemme (capp. 20-22).
    Da notare che queste sette sezioni si snodano parallelamente, e quasi a circoli concentrici sempre più allargati, in quanto ciascuna sezione va dall'inizio alla fine dell'era cristiana.
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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:32
    QUALE E' LA STRUTTURA DELL'APOCALISSE?

    Essa consiste di quadri in movimento e di simboli che devono essere compresi in armonia con tutto l'insieme.

    Tali simboli sono di due specie:

    1. quelli che descrivono l'inizio e la fine della nostra età del Vangelo: ad esempio la donna che genera il figlio, cioè la Chiesa che fa nascere il Cristo nei cuori della gente (12, 1-5); e la mietitura e la vendemmia (14, 14-20) che si riferiscono al giudizio finale dei buoni e dei cattivi;

    2. quelli che si riferiscono ad avvenimenti tra la prima e la seconda venuta di Cristo (come i lampadari, i sigilli, le trombe, le coppe d'ira, ecc.) che non si riferiscono a persone, avvenimenti e date specifiche della storia, ma ai principi della condotta umana e del divino governo morale del mondo, che sono all'opera specialmente durante l'era cristiana. Questi simboli in genere sono in numero di «7» (numero che si trova 54 volte in Apocalisse) e indica totalità, completezza, perfezione: 7 candelabri, 7 chiese, 7 stelle, 7 angeli, 7 Spiriti di Dio, 7 sigilli, l'Agnello con sette occhi e 7 corna, 7 angeli che suonano 7 trombe, 7 angeli che versano le sette coppe piene delle 7 piaghe, 7 tuoni, la bestia che esce dal mare con 7 teste, 7 monti, 7 re, ecc.

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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:32
    SU COSA SI FONDA L'APOCALISSE?
    Si fonda su un triplice terreno:

    sulle circostanze storiche del tempo in cui l'apostolo scrisse, mentre il governo di Roma incoraggiava le persecuzioni, il culto dell'imperatore ispirava la religione pagana, e Roma era il centro di tutti i vizi e passioni;
    su tutte le sacre Scritture precedentemente scritte; infatti vi sono più di 400 riferimenti all'Antico Testamento e moltissimi al Nuovo Testamento;
    su rivelazioni fatte direttamente a Giovanni.
    Perciò l'autore primario dell'Apocalisse è Dio, mentre Giovanni ne è l'autore secondario o umano, che, da Dio ispirato, potè scrivere la verità che Dio volle fosse conosciuta dai suoi figli. Perciò l'apostolo potè iniziare il libro, senza poter essere smentito, con queste parole: « La rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli ha data» (1, 1).
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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:32
    I SIMBOLISMO DELL'APCALISSE
    Ci sono nell'Apocalisse varie specie di simbolismo:
    simboli visivi: come raffigurazioni strane di bestie, di sigilli, fiumi, monti, stelle, esseri celesti o infernali; poiché le visioni che vi si incontrano sono talmente straordinarie e fuori della immaginazione umana, l'apostolo, non potendo descriverle con vocaboli del linguaggio umano, ricorre alla "formula comparativa": ciò che vidi era simile, era come, ecc. Ai simboli visivi appartengono:

    gli sconvolgimenti cosmici e i simboli celesti;
    fenomeni celesti raffiguranti l'intervento particolare di Dio o di determinati angeli;
    simboli animaleschi con animali in forme spesso mostruose;
    simboli di colori;
    simboli numerici:
    1 (uno) simboleggia l'unicità di Dio;
    3 tre la Deità (Padre, Figlio e Spirito Santo)
    4 (quattro) il mondo, l'universo, la terra;

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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:33
    4 per 10 = 40 sottolinea i potenti interventi di Dio in riferimento alla salvezza (come il diluvio, la liberazione dall'Egitto, la venuta di Cristo, il suo digiuno, la nascita della Chiesa, ecc.), 40 giorni spesso indicano un periodo di prova; 40 anni sono il ciclo di una generazione (es. la vita di Mosè divisa in tre periodi di 40 anni: Atti 7, 23.30.36;

    6 indica incompletezza, mancanza di perfezione. E' intimamente legato alla creazione, e quindi all'uomo e al suo lavoro (riposo sabatico, anno sabatico);



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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:33
    7è associato all'idea di completezza, totalità, perfezione (Apocalisse 1, 4.12.16; 12, 3; 13, 1; 17, 7; sette trombe, sette sigilli, sette coppe, ecc.); sottomultipli di 7: tre anni e mezzo, oppure 42 mesi (Apocalisse 11, 2; 13, 5), oppure 1260 giorni (Apocalisse 11, 3; 12, 6) oppure tre giorni e mezzo (Apocalisse 11, 9-11), oppure un tempo dei tempi e la metà di un tempo (Apocalisse 12, 14); essendo 3 e mezzo la metà di 7, è simbolo di un breve periodo di persecuzione, perciò destinato a finire presto; multipli di 7: 7 moltiplicato per mille (cioè 10 per 10 per 10) indica grandezza straordinaria (1 Re 19, 18; cfr. Romani 11, 4; Apocalisse 11, 13); 7 per 10 = 70 è simbolo di grande quantità ed è spesso sinonimo di "sempre" (Matteo 18, 22);

    10serve a moltiplicare gli altri numeri. Se 7 indica completezza, il 70 (cioè 7 per 10) indicherà maggiore completezza; 10 per 10 uguale 100, indica abbondanza: 10 per 10 per 10 dà 1000 e indica un'abbondanza ancora maggiore; perciò il MILLENNIO indica un benessere, una felicità smisurata; 10 per 1000 uguale 10.000, in Apocalisse denominato "miriadi", simboleggia un numero incalcolabile, smisurato, di persone o angeli (Apocalisse 5, 11);

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    Maria-
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    00 27/05/2011 20:33
    12è il numero dei segni zodiacali (12 mesi) e indica nella Bibbia l'elezione divina (dodici figli di Giacobbe, dodici tribù di Israele, dodici apostoli) (Apocalisse 21, 12-14.21); multipli di dodici: 24 = (12 + 12) è segno di duplice elezione divina, è riservato agli esseri posti vicino a Dio (Apocalisse 5, 8; dove probabilmente si intendono i 12 patriarchi dell'Antico Testamento o 12 profeti e i 12 apostoli); 144 (=12x12 cfr. Apocalisse 21, 17). La stessa cifra moltiplicata per 1000 (coefficiente di grandezza, immensità) indica l'elevazione portata al massimo e in Apocalisse (7, 4 con il totale di 144.000) designa l'intera Chiesa militante dell'Antico e Nuovo Testamento.

    GHEMATRIA

    Indica la designazione di una persona mediante la somma delle lettere dell'alfabeto, che ne compongono il nome. E' noto infatti che le lettere dell'alfabeto ebraico, greco e latino indicano pure dei numeri.
    In Apocalisse 13, 18 c'è il noto numero "666" che ha costituito sempre un numero di difficile interpretazione per gli studiosi. Infatti, l'indicare un nome con un numero era un modo alquanto misterioso e occulto per indicare una persona, il quale esigeva intendimento e abilità speciale nello scoprire le lettere che, insieme addizionate, davano quel numero, e con esso quel nome nascosto. Si sono trovati esempi anche nei graffiti di Pompei, come: un innamorato scrive: "Amo colei il cui numero è 545", e un altro: "Amerimnos serba un buon ricordo della sua diletta Armonia (nome convenzionale): 45 è il suo bel nome". Ma poiché questi numeri possono essere formati con una diversa composizione delle lettere, ecco sorgere la difficoltà di comprendere il nome.
    Così il numero "666" di Giovanni da quali decine, centinaia e unità è formato?

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    Maria-
    Post: 357
    Sesso: Femminile
    00 27/05/2011 20:33
    Nessuno è riuscito mai a stabilirlo con precisione, per cui continui sono stati i tentativi fatti fin dal secolo secondo d.C. per scoprire il nome nascosto sotto il numero. Alcuni vi hanno veduto il nome di Nerone ebraicizzato, e cioè NERON CAISAR, che in ebraico si scrive NRWN QSR; per cui si avrebbe N (=50) R (=200) W (=6) N (=50); Q (=100) S (=60) R (=200), sommando i numeri si avrebbe "666". Altri il titolo greco KAISAR ZEOS (= Cesare Dio). Ireneo, padre della Chiesa, ha proposto di vedervi il vocabolo greco LATEINOS (che vuol dire "Latino") per designare l'impero romano o latino: infatti L (=30) A (=1) T (=300) E (=5) I (=10) N (=50) O (=70) S (=200), cioè "666". Altri hanno scoro un valore simbolico nella forma greca stessa del numero 666, che sarebbe composto dalle lettere X=Chi=600, c = Csi=60 e z = Zeta= 6, perché la prima e la terza lettera sarebbero l'abbreviazione del nome Xristo£j = Xristos, cioè X e S, mentre la lettera di mezzo "CSI" somiglierebbe nella scrittura greca a un serpente. Per cui nella sua forma esterna il numero sarebbe l'emblema del dragone che tenta di distruggere Cristo. I protestanti hanno voluto vedere sotto quel numero l'indicazione del Papa di Roma, avente il titolo di "Vicarius Filii Dei" così V =6, I = 1, CAR = 100, I = 1, V = 5, S FI = 1, L = 50, I = 1, I = 1, D = 500, EI = 1. Totale "666".
    Nessuna di queste interpretazioni soddisfa.
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    Maria-
    Post: 357
    Sesso: Femminile
    00 27/05/2011 20:34
    Noi preferiamo seguire la spiegazione che vede nel numero "666" la designazione del falso profeta (cioè « la bestia che viene dalla terra» Apocalisse 13, 11 seg.), simbolo della falsa religione e della falsa filosofia. Poiché il "666" è composto da tre volte "6" il quale indica incompletezza e insuccesso, essendo solo il numero "7" (somma dei numeri 3= Deità più "4" = mondo i universo o terra) quello che indica l'azione di Dio nel mondo, se ne deduce che il "666" può indicare gli sforzi di Satana nel mondo nella lotta contro Dio e la sua Chiesa, che però saranno sempre vani, perché passeranno di insuccesso (=6) in insuccesso (=6) in insuccesso (=6), cioè avranno un insuccesso totale, in quanto Satana non potrà mai compiere l'azione di Dio nel mondo (rappresentata dal numero "7"). Il numero "666" viene detto anche "numero dell'uomo" perché la bestia che sale dalla terra (o falso profeta) si gloria nell'uomo, e perciò è destinata all'insuccesso. A conclusione, aggiungiamo che non sono mancati coloro che hanno voluto vedere nel "666": Cesare Domiziano, Attila, Maometto, Lutero. Hitler, Mussolini.
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    Maria-
    Post: 357
    Sesso: Femminile
    00 27/05/2011 20:34
    L'APOCALISSE DI GIOVANNI APOSTOLO
    commento e spiegazione a cura di
    ITALO MINESTRONI

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    PARTE PRIMA (capp 1-11)
    LA CHIESA PERSEGUITATA SULLA TERRA, MA PROTETTA E VITTORIOSA
    SEZIONE PRIMA (capp. 1-3)
    CRISTO IN MEZZO AI SETTE CANDELABRI

    CAPITOLO I

    Si compone di sette pericopi

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    Maria-
    Post: 357
    Sesso: Femminile
    00 27/05/2011 20:34
    PERICOPE PRIMA (vers. 1-3)

    Introduzione:
    Presenta i vari anelli della "rivelazione" (cioè della manifestazione del piano di Dio per la storia della Chiesa e del mondo):

    primo, DIO che "ha dato" questa rivelazione a Giovanni;
    secondo, CRISTO, che fa conoscere questa rivelazione;
    terzo, «IL SUO ANGELO», da Cristo incaricato a guidare Giovanni e a mostrargli in visioni gli elementi del piano da rivelare;
    quarto, «AL SUO SERVITORE GIOVANNI», che ha l'incarico di far conoscere ai cristiani le visioni;
    quinto, «BEATO CHI LEGGE», cioè il lettore; ai tempi di Giovanni erano pochi quelli che sapevano leggere, e perciò in ogni comunità vi era un lettore incaricato di leggere i Libri sacri;
    sesto, «BEATI COLORO CHE ASCOLTANO» con vera disposizione di cuore e ne traggono profitto.

    "Beato chi legge... Beati quelli che ascoltano..." è una beatitudine valida anche oggi per quanto leggono il libro di Giovanni oppure ne ascoltano la lettura. Ciò vuol dire che il libro parla di cose che interessano i cristiani di tutti i tempi.
    «POICHE' IL TEMPO E' VICINO» 8vers. 3): cioè le predizioni del libro cominciano a realizzarsi subito.
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    Maria-
    Post: 357
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    00 27/05/2011 20:34
    PERCOPE SECONDA (vers. 4-6)

    Saluto e adorazione:
    «ALLE SETTE CHIESE», che saranno menzionate nel vers. 11 e situate nella provincia proconsolare dell'Asia, odierna Turchia occidentale. Esse essendo in numero di "7" rappresentano tutte le Chiese dell'intera era cristiana. Ad esse Giovanni dirige il suo scritto.
    GRAZIA... E PACE»: "grazia" è il favore gratuito di Dio concesso ai peccatori col perdono dei peccati e col dono della vita eterna; "pace", risultato della grazia, è il riflesso del sorriso di Dio nel cuore del credente riconciliato con lui mediante CRISTO. "Grazia e pace" sono date dal Padre, meritate a noi dal Figlio e dispensate a noi dallo Spirito Santo.
    Dio Padre è designato come «COLUI CHE E' CHE ERA E CHE VIENE», frase in cui si può vedere una parafrasi del nome Jahveh ("Io sono Colui che sono", oppure "Io sono" Esodo 3, 14): "Colui che è" indica l'essere Assoluto, immutabile ed eterno; "che era" prima di ogni cosa creata, che è stato attivo fin dal principio e in tutte le età passate, che ha manifestato nelle prossime i suoi disegni riguardo l'umanità e ne ha avviato l'esecuzione; "e che viene" con la sua opera costante nel corso della storia, specialmente col suo intervento nella persona del Figlio, per stabilire il Suo regno e debellare i nemici.

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    Maria-
    Post: 357
    Sesso: Femminile
    00 27/05/2011 20:35
    «E DAI SETTE SPIRITI CHE SONO DAVANTI AL SUO TRONO»: nei sette Spiriti è da vedere lo Spirito Santo nella pienezza delle sue operazioni e dei suoi doni nel mondo e nella Chiesa (il "7" infatti indica completezza, totalità, perfezione, e quindi pienezza). In altri passi questi "sette Spiriti" sono chiamati "Spiriti di Dio" (3, 1; 4, 5; 5, 8), il che indica che partecipano dell'essenza divina; sono raffigurati come "i sette occhi dell'agnello", il che indica unione col Cristo; vengono "mandati per tutta la terra", e quindi hanno un'attività universale; sono raffigurati come "sette lampade ardenti" davanti al trono di Dio, il che ricorda le sette lampade che ardevano nel tempio al Luogo Santo e che rappresentavano una pluralità di manifestazioni e di azioni, procedenti da un'unica fonte (il candelabro d'oro dai sette rami).

    Gesù Cristo è detto «IL FEDEL TESTIMONE» in rapporto al suo ministero sulla terra, durante il quale ha reso testimonianza della rivelazione di Dio, e la sua testimonianza è degna di fede, perché parla di quel che sa e testimonia di quel che ha veduto (Giovanni 3, 32); «IL PROMOGENITO DEI MORTI», in rapporto alla sua morte e resurrezione, essendo Egli in ordine di tempo il primo che è risuscitato per non cadere più in potere della morte.

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