MATRIMONIO
Nel giardino, quando fu celebrato il primo matrimonio, Dio agì da padre della sposa, portando Eva all'uomo con cui si sarebbe unita. In quel momento Adamo, nel vedere la sua donna, con vena poetica esclamò: "Uaooh! Questo è davvero ciò che aspettavo!" Ed è in quell'occasione che fu pronunciato l'unico versetto poetico di tutto il secondo capitolo. Alcuni anni or sono, un famoso commentatore biblico, diede una interpretazione molto bella di questo secondo capitolo di Genesi affermando: quando Dio creò la donna, non la fece dalla testa d'Adamo, affinché lei non lo signoreggiasse. Non la fece nemmeno dai suoi piedi, perché non avesse ad essere schiacciata da lui. L'ha presa invece dal suo fianco, perché fosse uguale a lui; da sotto il braccio, perché fosse da lui protetta, e vicino al cuore perché potesse essere da lui amata. Ecco un bellissimo spunto per il prossimo sermone, per chi tra voi si troverà a dover predicare ad un matrimonio.
Naturalmente, come accade per tutta quanta la Bibbia, anche da questo capitolo possiamo ricavare degli insegnamenti, il primo dei quali è certamente che il sesso è buono. A questo proposito temo proprio che la chiesa per molti secoli abbia dato un'impressione sbagliata, presentando il sesso come qualcosa di peccaminoso; a differenza di ciò che fa la Bibbia, che lo mostra come una cosa molto buona. Sfortunatamente nella società occidentale ha preso campo il pensiero greco, nel quale il sesso è considerato come un'attività animalesca, e perciò perverso. Questa è anche la ragione per cui la Chiesa Cattolica non permette al proprio clero di sposarsi; non solo, ma anche l'insegnamento della verginità perpetua di Maria, ha le sue radici in quella cultura.
Non esiste nella Bibbia alcun brano che possa far pensare a Maria vergine per tutta la vita. Al contrario, il fatto che abbia avuto altri figli, ci ricorda che la sua vita matrimoniale con Giuseppe ha avuto uno svolgimento normale anche in campo sessuale. Tutto ciò è inaccettabile per i cattolici a causa della menzogna del sesso come peccato. Io sono contento di poterla chiamare Maria benedetta, perché fu lei a profetizzare che dal momento del concepimento di Gesù tutte le genti l'avrebbero chiamata così. Non la chiamerò invece "beata vergine Maria", perché anche se il suo primogenito venne da una nascita verginale, non fu così per il resto della sua famiglia. A causa di tale insegnamento sbagliato, molti credenti si trovano a vivere la loro vita sessuale con sensi di colpa, e questo non è per niente giusto, perché il sesso era nel mondo molto prima che vi arrivasse il peccato, e quando Dio lo creò lo creò buono.
Mi ricordo di un'esperienza insolita che mi capitò durante un viaggio in Canada, nel quale mi trovai invitato a parlare in una grandissima riunione all'aperto, davanti alle cascate del Niagara. Tale riunione sarebbe stata trasmessa in tutto il Canada e negli Stati Uniti, era anche il primo incontro religioso permesso in quel luogo. A parlare eravamo in tre, io, un prete cattolico, ed un pastore pentecostale; a me toccò il primo turno. Mi resi conto che moltissime persone ci stavano seguendo in televisione, ed altre migliaia erano davanti a noi; e nel vedere lo spettacolo delle cascate affermai che io conoscevo la persona che le aveva fatte, perché l'avevo incontrata quando avevo diciassette anni. Quelli che avevo davanti mi guardavano come si osserva un pazzo; ma continuai ad annunciare che il suo nome è Gesù, e che senza di lui nessuna delle cose che esistono è stata fatta. Lui era un falegname di Nazareth, ma prima ancora di costruire sedie e tavoli, fece le foreste da cui ricavare il legno. A lui dobbiamo il sermone del monte, ma prima ancora di predicarlo fece il monte che poi avrebbe usato come pulpito.
Gesù ha avuto la sua parte nella creazione di tutto ciò che esiste; però non volevo parlare di questo, ma piuttosto della felicità che Dio ha nel sapere che gli uomini provano piacere nel sesso, perché è anch'esso una sua creazione, che definì: "Molto buona". A questo punto quelli che mi stavano di fronte sembravano veramente sconvolti. Continuai affermando che quando due giovani si uniscono in matrimonio, promettendo di essere fedeli l'uno all'altro, e vanno in viaggio di nozze, Dio è con loro. Quando poi suggellano la loro unione con quel piacere fisico, Dio n'è felice, e mi sembra di sentirlo dire: "Questo l'ho pensato io, sono stato io a realizzarlo, ed ancora una volta ha funzionato." A questo punto i più sorpresi di tutti mi sembravano le persone di chiesa; forse perché dimenticavano come sono arrivate al mondo, o addirittura non ricordavano come vi siano giunti i loro figli.
Una volta terminato il mio turno, fu la volta del prete cattolico, che affermò di non essere sposato e che probabilmente non lo sarebbe stato mai; in ogni caso annunciò che voleva parlare dei viaggi di nozze. Quella sì che fu una sorpresa! Dopo di lui fu la volta del pastore pentecostale, che disse di essere arrivato lì con la certezza che il Signore gli avesse chiesto di parlare del proprio viaggio di nozze. Tutti quanti avevamo scelto lo stesso tema indipendentemente l'uno dall'altro, e dopo scoprii perché. Io non lo sapevo, ma mi fu spiegato che le cascate del Niagara sono la meta preferita di gran parte delle coppie in viaggio di nozze, e che quindi centinaia di neo-sposi ci avevano ascoltato. Io credo che sia stato proprio lo Spirito Santo a dare a noi lo spunto per quel discorso.
E' necessario che la chiesa dichiari la verità; il mondo ha ingoiato una grossa menzogna nel credere che Dio sia contrario al sesso. La realtà è l'esatto opposto: Dio ha creato il sesso, e Satana cerca di distruggerlo. Noi abbiamo il dovere di predicare questa realtà a chiare note, specialmente nei paesi cattolici, dove molti pensano che sesso e peccato siano strettamente legati tra loro; e ciò non è per niente vero. La riprova viene proprio da Genesi due; perché è stato proprio Dio a creare uomo e donna, ed è stato ancora lui ad unirli insieme, perciò il rapporto sessuale è una cosa santa, ed è esistito molto prima che apparisse il peccato. Questa non è l'unica cosa che possiamo imparare da questo secondo capitolo, infatti, c'è un altro concetto molto importante da capire, sempre riguardo al sesso: la sessualità umana non ha come scopo principale la procreazione; ma serve primariamente per rinsaldare l'unione tra i due coniugi, e solo in secondo luogo per generare figli. Questo è un aspetto molto importante della vita sessuale.
La domanda più frequente che mi è rivolta nelle chiese italiane è: "Qual'è l'atteggiamento cristiano di fronte alla contraccezione?" Purtroppo mi sembra che anche alcuni leaders delle nostre comunità siano confusi in questo campo. Tale confusione, poi, influenza negativamente anche il loro stesso matrimonio, perché non si sono ancora liberati completamente dai falsi insegnamenti cattolici su questo tema. Dobbiamo ben capire che Dio mise Adamo ed Eva insieme perché fossero un'unica carne, e non perché avessero dei bambini. Con quell'azione Dio voleva riunire ciò che aveva diviso attraverso il pezzetto staccato a Adamo, e quindi ricompletare il corpo cui era stato sottratto. Quando mi chiedono una consulenza per coppie in difficoltà, non domando mai se i due leggono la Bibbia o pregano insieme; ma voglio sapere come va il loro rapporto fisico. Di solito è in quel campo che qualcosa non va, e se i due non sono una sola carne in quel senso, anche le altre cose ne risentiranno negativamente. Tutto questo è molto pratico.
Vi sono due cose necessarie perché un matrimonio abbia successo: la prima delle quali è la rottura dei vecchi rapporti familiari. Genesi due dice: "L'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla propria sposa, e i due saranno una sola carne". Molti matrimoni soffrono perché questa norma non è applicata in modo adeguato. Tutte le barzellette sulle suocere hanno come origine questo tragico fatto, perché un nucleo familiare deve rompersi per poterne generarne uno nuovo. La seconda cosa da osservare è che un matrimonio non può considerarsi tale se investe solo la sfera privata dei due coniugi. E' necessario che vi sia anche il riconoscimento pubblico dello scioglimento dei vecchi vincoli, e l'impegno che la lealtà che i due avevano per la famiglia d'origine, ora l'avranno per la nuova casa. Quando mi sposai, il nostro pastore, davanti a tutta la chiesa, domandò chi autorizzava la mia fidanzata a maritarsi; nel momento in cui mio suocero rispose, perse ogni autorità sulla propria figlia, ed io divenni l'uomo della sua vita. Secondo la Bibbia, l'unione di due persone fatta solo privatamente non è altro che fornicazione.
Non credo nemmeno che la prima persona con cui si abbia un rapporto sessuale diventi agli occhi di Dio marito o moglie. La Bibbia non dice neanche che si debba forzatamente sposare tale persona, perché per Dio è solo fornicazione. Purtroppo sia in Inghilterra come in Italia è ormai molto frequente trovare dei giovani che vivono insieme senza essere sposati. Dicono di volersi bene e di essere un'unica carne, e questo per loro è sufficiente a fare un matrimonio; ma non è soddisfacente, invece, agli occhi di Dio. Anche in questo caso si tratta di fornicazione, perché manca il trasferimento d'autorità da una famiglia all'altra, fatto pubblicamente. In Inghilterra lodiamo il Signore perché per mezzo delle pressioni fatte sul governo da parte dei credenti, non è più fiscalmente conveniente convivere invece di sposarsi, quindi coloro che prima lo facevano per interesse, ora non hanno più nessun vantaggio a vivere nel peccato. La Bibbia afferma che il matrimonio è sia una cosa pubblica sia privata; si tratta, infatti, di una separazione palese e di un'unione riservata, ed ha bisogno di entrambe le azioni per essere valido agli occhi di Dio.
Nemmeno il matrimonio riconosciuto pubblicamente ma non consumato privatamente ha valore per l'Eterno; ed a questo proposito ricordo una consulenza che ho fatto ad una coppia con una simile difficoltà. Si tratta di un caso molto triste: lui un pastore, scrittore di libri, con un buon ministero ma con il cuore spezzato; che finalmente dopo venti anni ha voluto condividere con me il suo peso. Lei cresciuta in un ambiente molto rigido, nel quale suo padre l'aveva convinta della peccaminosità del sesso, non aveva mai permesso al proprio marito d'avere un rapporto sessuale con lei. Mi veniva da piangere, pensando che un uomo con un ministero pubblico come il suo, non potesse poi esprimere il suo amore per la moglie. Io gli ho assicurato che secondo il punto di vista di Dio lui non era sposato, perché il matrimonio ha bisogno di entrambi gli aspetti, sia di quello privato quanto di quello pubblico, per essere tale. C'è dell'altro, l'unione che deriva dal matrimonio è un accordo permanente; quando a Gesù, come anche a Paolo, erano poste domande sul divorzio, essi rimandavano sempre a Genesi due, confermando che il matrimonio è per la vita. I coniugi devono restare insieme, perché l'amore nel senso neotestamentario significa anche lealtà; ed è per tutta la vita. Come sapete sono tre le parole greche che la Bibbia traduce con "amore": eros, filia ed agape. Quest'ultima anche nel suo corrispondente ebraico significa: continuare ad amare qualcuno, sia nel bene sia nel male, fino alla fine, senza pretendere niente in cambio. Questo dovrebbe essere l'amore nel matrimonio.
Per quanto riguarda invece il rimatrimonio, Gesù è stato molto esplicito, sostenendo che si tratta d'adulterio. In questo campo gli Stati Uniti sono in una condizione che oserei definire disperata, giacché hanno la percentuale più alta di rimatrimoni entro la chiesa. In Europa, invece, questi problemi accadono maggiormente per le coppie già risposate prima della loro conversione, ma ci stiamo rapidamente adeguando anche noi allo standard statunitense perfino nel numero di pastori ed evangelisti che si risposano. Genesi due è molto chiaro su questo punto, affermando che l'unica cosa che può sciogliere un matrimonio è la morte. Gesù fece una sola eccezione a questa regola, ed è quella dell'infedeltà sessuale di uno dei due coniugi, solo in quel caso il matrimonio può ritenersi sciolto, negli altri, il matrimonio è per sempre.
Un altro aspetto, oggi molto impopolare, che possiamo scoprire in questo capitolo di Genesi, è che l'uomo è il capo nella famiglia. L'umanesimo ci ha portato ad un grossolano errore, facendoci credere che l'essere uguali significhi essere identici, e che quindi l'uguaglianza dei sessi si potesse tradurre tranquillamente in uno scambio dei rispettivi ruoli. Permettetemi di affermare che questo è errato; ovviamente è vero che sia gli uomini sia le donne hanno lo stesso valore, perché entrambi portano l'intera immagine di Dio, ma non sono identici quanto a funzione. Ancora in questo capitolo vi sono tre cose che fanno riflettere su tale punto, e che si sono verificate prima che il peccato entrasse nel mondo.
La prima di esse è che la donna è stata creata dopo l'uomo, e questa è una cosa molto importante, perché in tutta la Bibbia, il primogenito ha la responsabilità di chi segue. A questo proposito vedremo che quando Eva peccò, Dio ritenne Adamo responsabile di quel peccato. Ancora una volta si è diffuso un insegnamento sbagliato, secondo il quale sarebbe stata Eva ad introdurre il peccato nella razza umana. La Bibbia, però, attribuisce chiaramente la responsabilità del fatto a Adamo, perché, pur essendo presente, non fece niente per impedirlo. In un primo momento anch'io pensavo che Eva avesse agito di nascosto, ma rileggendo attentamente il testo ho scoperto che anche Adamo era con lei, e benché fosse ritenuto responsabile di sua moglie, egli non mosse nemmeno un dito.
Facciamo un esempio biblico per rendere più chiaro il concetto: se in una famiglia ebrea con cinque figli moriva il padre, gli averi erano divisi in sei parti uguali, ed il primogenito riceveva una doppia parte dell'eredità rispetto agli altri quattro figli, perché su di lui ora ricadeva la responsabilità di tutta la casa. Questa è anche la ragione per cui Eliseo chiese d'avere una doppia porzione dello spirito d'Elia, perché desiderava essere il suo successore. Con ciò non intendeva certo dichiarare la volontà di essere un profeta due volte migliore d'Elia, nessuno sarebbe mai stato così presuntuoso; eppure ho sentito alcuni predicatori arrivare proprio a questa conclusione. E' una cosa naturale anche nelle nostre famiglie che quando il primogenito cresce, spontaneamente prenda autorità sugli altri, comportandosi come chi è responsabile per loro. Mi trovavo in una casa dove c'era un bambino di sei anni con la sorellina neonata in braccio, lui la teneva molto disordinatamente con la testa in avanti e le gambe dietro, in modo tale che camminando il capo della sorellina evitava per un pelo tutti gli spigoli che incontrava. Chiesi alla madre perché lo lasciasse fare; mi rispose che era felice che lui si prendesse cura della piccola. Anche Gesù è definito il primogenito di tutta la creazione, perché lui è responsabile per tutti noi; biblicamente, quindi, la persona che nasce prima è responsabile per quelli che vengono dopo.
La seconda, è che Eva è stata creata per Adamo, e non viceversa; infatti, lui è stato fatto per curare il giardino. Da questo possiamo dedurre che, per la donna, sono più importanti i rapporti interpersonali che non il lavoro. La terza cosa è che la donna deriva dall'uomo, per questo l'apostolo Paolo nella sua prima epistola ai corinzi, sostiene che l'uomo deve portare gloria a Dio e la Donna deve portare gloria all'uomo. Il quarto, ed ultimo punto, è che Dio portò la donna a Adamo per vedere come l'avrebbe chiamata. Questo fatto identifica Adamo come capo della famiglia, perché non è stato Dio ad imporre un nome alla donna, bensì proprio Adamo. Questa è anche la ragione per la quale mia moglie si chiama signora Pawson, anche lei porta il mio nome rispettando l'usanza che si rifa proprio a Genesi. A questo punto è facile osservare che tra i due sessi c'è una certa diversità, non si tratta di dignità, ma di funzione secondo le responsabilità individuali. I cristiani non dovrebbero mai parlare di diritti degli uomini e delle donne, è bene lasciare al mondo questi termini. Dovrebbero parlare invece di responsabilità degli uni e delle altre, perché la Bibbia insegna così. Per un credente essere capo famiglia non può venire e inteso come un diritto, ma come una responsabilità. Ho scoperto che in fondo ogni donna cerca un uomo così. Questo è anche il motivo principale per cui si convertono molte più donne che uomini; infatti, è proprio Gesù ad avere per eccellenza quest'importante caratteristica, per cui è indubbiamente migliore di qualsiasi altro maschio.
Noi pastori dobbiamo stare molto attenti, perché corriamo il rischio di diventare una sorta di mariti spirituali per le mogli con il coniuge inconvertito; e nelle nostre chiese ce ne sono moltissime. In genere una donna in questa condizione avrà molta più fiducia nel pastore che non nel marito, e questa è una circostanza molto pericolosa. Noi uomini invece siamo molto più cocciuti ed indipendenti delle donne, specialmente tra i venti ed i quarantacinque anni. In genere non vogliamo essere aiutati da nessuno. Spesso è necessario un disastro per portare un uomo a Cristo: gli affari che vanno a rotoli, il fallimento del matrimonio o qualcosa che lo colpisca nel fisico, perché decida di mettersi nelle mani di Dio. Questa è la ragione per cui è necessario che sentiamo la necessità di evangelizzare specialmente gli uomini. Data, però, la gran facilità con cui si convertono le donne ed i bambini, noi ci siamo concentrati su di loro, pensando, magari, che automaticamente questo porterà in chiesa anche i padri. Il risultato è che oggi vediamo le nostre comunità con il numero di credenti totalmente squilibrato a svantaggio degli uomini.
Per esperienza vi dirò che è molto più probabile che siano moglie e figli a seguire il padre, e non viceversa, per questo vorrei pregarvi di dare priorità assoluta all'evangelizzazione degli uomini. Per fare ciò è necessario avere incontri per soli uomini, perché essi non possono essere discepolati insieme a moglie e figli. Del resto anche Gesù fece così: ne scelse dodici disposti a lavorare e divise la sua vita con loro; noi dobbiamo solo seguire il suo esempio. Abbiamo visto che la funzione principale della donna è di aiutare l'uomo, e ciò non la rende assolutamente inferiore. Molte persone spesso chiedono a mia moglie quale sia il suo ministero; lei svolge parecchie attività, tra le quali: l'aiuto ad alcuni infartuati e la consulenza, ma non elenca mai i propri impegni, si limita solo ad affermare che il suo ministero è aiutare me nel mio, perché anche se svolge molte altre attività, quella è la principale. Gesù dice, addirittura, che saranno quelli i ministeri che avranno il premio maggiore, perché sono svolti in segreto.