Non credo che Giosuè e Caleb dovessero volgersi altrove per non scorgere la gloria del volto di Mosè. Quanto saranno stati gioiosi i loro cuori! Come avranno bruciato per il desiderio di sperimentare la stessa gloria! Ma per la moltitudine del popolo eletto di Dio, lo Spirito Santo aveva fatto sorgere un testimone; un testimone che dicesse alla chiesa che un servo di Dio può riflettere la gloria del Signore sulla terra; ma anche, che un singolo figlio di Dio, raccoltosi insieme al Re di gloria, può riflettere tanta di quella gloria, da convincere il mondo e la chiesa di peccato, giustizia e giudizio.
Dopo un po', la gloria sul volto di Mosè svaniva: essa era solo un'immagine della gloria spirituale che sarebbe dovuta venire! Ciò che accadde a Mosè non può essere paragonato con quello che lo Spirito Santo vuole fare oggi! "Se, infatti, il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonda in gloria il ministero della giustizia. Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo; infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria di ciò che è duraturo" (II Corinzi 3:9-11). In altre parole, se nella gloria che era nel viso di Mosè, seppure andasse svanendo, c'era tanto di quel potere di convinzione, se si dimostrava come una potente testimonianza dello Spirito Santo; quanto più, l'attuale gloria di Cristo nei suoi servi sarà una testimonianza, data dallo Spirito, per convincere e compungere!