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GENESI L'INIZIO DEL CREATO

La vita arresa

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    00 15/05/2011 20:10
    Ora che ho settant'anni, non ho che un'ambizione: imparare sempre più a dire solo le cose che il Padre mi da. Niente di quello che dico o faccio da me stesso, vale a qualcosa. Voglio poter dichiarare: "So che il mio Padre è con me, perché faccio soltanto la Sua volontà".


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    4. Il cammino dell'arresa ti fa essere soddisfatto di quello che sei e di quello che hai


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    Molti cristiani vivono continuamente nell'insoddisfazione. Non sono mai soddisfatti di quello che hanno. Guardano sempre al futuro, pensando: "Oh, se solo potessi fare questo o avere quell'altro, sarei felice". Ma la loro soddisfazione non arriva mai.

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    sgrillo
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    00 15/05/2011 20:10
    Accontentarsi è stata una prova enorme nella vita di Paolo. Dopo tutto, Dio gli aveva detto che si sarebbe usato potentemente di lui: "Egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli, ai re, e ai figli d'Israele" (Atti 9:15). Dopo aver ricevuto questo mandato, Paolo "si mise subito a predicare nelle sinagoghe che Gesù è il Figlio di Dio" (9:20). L'apostolo diventava sempre più coraggioso ad ogni sermone: "Ma Saulo si fortificava sempre di più e confondeva i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo" (9:22).

    Ma poi cosa accadde? "I Giudei deliberarono di ucciderlo" (9:23). Tutto questo a causa della chiamata di Paolo a predicare ai figli d'Israele. Non solo essi rifiutarono il suo messaggio, ma complottarono di farlo morire. Che inizio disastroso per un ministro di cui Dio aveva dichiarato la potenza.

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    00 15/05/2011 20:10
    Allora Paolo decise di andare a Gerusalemme, per incontrare il resto dei discepoli di Gesù. "Ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo" (9:26). Ora Paolo si trovò di fronte ad un rifiuto ancora maggiore. Proprio i suoi fratelli in Cristo gli voltarono le spalle.

    Alla fine, Paolo ragionò: "Almeno, potrò raggiungere i Gentili". Ma un Gentile importante come Cornelio, cercando un predicatore che gli potesse parlare del vangelo, non chiese di Paolo. Al contrario, cercò Pietro. Senza dubbio, Paolo fu messo al corrente dei gloriosi avvenimenti accaduti in casa di Cornelio: "Lo Spirito Santo è sceso sui Gentili. Il Signore ha rivelato loro il Cristo!"

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    00 15/05/2011 20:10
    In seguito, Paolo dovette sedere nella conferenza che Pietro tenne a Gerusalemme, nella quale dichiarò: "Fratelli, voi sapete che dall'inizio Dio scelse tra voi me, affinché dalla mia bocca gli stranieri udissero la Parola del vangelo e credessero" (15:7). Apparentemente, Dio aveva determinato che il risveglio fra i Gentili avvenisse ad opera di qualcun altro. Per quanto ne sapesse Paolo, il suo compito era quello di rimanere in seconda fila, a guardare quello che sarebbe accaduto.

    Cosa pensate avvenne nella mente di Paolo, mentre subiva tutte queste cose? La verità era che in tutto questo - nel suo disappunto, nel dolore e nelle minacce alla sua vita - Dio stava insegnando al suo servo qualcosa di vitale: Paolo stava imparando ad accontentarsi di un passo dopo l'altro.

    In seguito, quando Paolo predicò in Antiochia, il suo messaggio fu occasione di disputa fra i capi giudei. Perciò Paolo dichiarò: "Ecco, ci rivolgiamo agli stranieri" (Atti 13:46). Paolo predicò ai non ebrei, e molti si convertirono, "e la Parola del Signore si diffondeva per tutta la regione" (Atti 13:48-49). Ma prima che Paolo potesse assaporare la vittoria, "...i Giudei istigarono le donne pie e ragguardevoli e i notabili della città, scatenando una persecuzione contro Paolo e Barnaba, che furono cacciati fuori dal loro territorio" (13:50).

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    00 15/05/2011 20:11
    Subito dopo, Paolo andò ad Iconio. Predicando in quei luoghi, ancora una volta "una gran folla di Giudei e di Greci credette" (14:1). In quella città venne un risveglio. Ma ancora una volta "ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei, d'accordo con i loro capi, di oltraggiare gli apostoli e lapidarli" (14:5).

    Potete immaginarvi la confusione e lo scoraggiamento di Paolo? Ovunque si muoveva, la sua chiamata sembrava ostacolata. Dio gli aveva promesso un fruttuoso ministero di evangelismo. Ma ogni volta che predicava, veniva maledetto, rifiutato, assaltato e lapidato. Come rispondeva? "Ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo" (Filippesi 4:11).

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    00 15/05/2011 20:11
    Paolo non faceva questioni né si lamentava. Non chiedeva di sapere quando avrebbe predicato ai re e ai governatori. In effetti, diceva: "Forse adesso non vedo la realizzazione di ciò che il Signore mi ha promesso. Ma mi muovo in fede, perché sono contento di avere Gesù. Per lui, ogni giorno posso vivere al meglio".


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    La soddisfazione di Paolo in ogni cosa era il risultato di una vita arresa


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    00 15/05/2011 20:11
    Paolo non aveva fretta di vedere l'adempimento di ogni promessa nella sua vita. Sapeva di aver ricevuto una promessa di ferro da parte di Dio, e ad essa si aggrappava. Per il momento, si accontentava di ministrare ovunque si trovava: ai carcerieri, ai marinai, a poche donne sulla riva di un fiume. Quest'uomo aveva un mandato mondiale, eppure fu fedele nel ministrare anche nel piccolo.

    Paolo non era neanche geloso dei giovani che sembravano sorpassarlo. Mentre viaggiava in tutto il mondo, vincendo ebrei e gentili a Cristo, si ritrovò anche in prigione. E lì fu informato che grandi folle si erano convertite grazie a persone con le quali aveva dibattuto sull'evangelo della grazia. Eppure Paolo non invidiò quella gente. Sapeva che un uomo arreso a Cristo sa abbassarsi allo stesso modo in cui sa abbondare: "L'animo contento del proprio stato, è un grande guadagno... ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti" (1 Timoteo 6:6,8).

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    00 15/05/2011 20:11
    Oggi il mondo potrebbe dire a Paolo: "Adesso sei alla fine della tua vita. Non hai risparmi, né investimenti. Tutto quello che hai è un cambio di vestiti". So che la risposta di Paolo sarebbe: "Oh, ma ho guadagnato Cristo. Ho la vera vita".

    "Ma il diavolo ti sta sempre alle calcagna, Paolo. Vivi nel dolore costante. Soffri come nessun altro io abbia conosciuto. Com'è possibile tutto questo?"

    "Mi esalto nelle afflizioni. Quando sono debole, è il momento vero in cui sono forte. Non misuro la mia forza con gli standard del mondo, ma con quelli del Signore".

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    "E che ne dici del tuo rivale Apollo? La folla pende dalle sue labbra. Tu ministri solo a piccoli gruppi, e persino solo ad una persona. Apollo è un oratore eloquente, ma i tuoi discorsi non valgono a nulla, Paolo".

    "Non mi dispiace affatto. Non cerco la gloria in questa vita. Ho una rivelazione della gloria che mi aspetta in cielo".

    "Ma cosa ti ha promesso Dio? Ti ha detto che avresti testimoniato ai re. L'unica volta in cui li hai visti è stato quando eri in catene. Hai dovuto predicare mentre eri in prigione. E' questo l'adempimento delle promesse di Dio nella tua vita?"

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    00 15/05/2011 20:12
    "Il mio Signore ha mantenuto la sua promessa, non nel modo che mi aspettavo, ma a modo suo. Nonostante le mie catene, ho predicato Cristo con pienezza. E ragazzi.. quei governatori sono stati compunti. Quando ho finito di predicare, hanno tremato. Il Signore mi ha concesso il suo favore in questo modo".

    "Paolo, hai fatto la fine di uno stupido. Tutti in Asia ti si sono rivoltati contro. Più ami gli altri, meno vieni amato. Hai lavorato tutto questo tempo per edificare la chiesa di Dio, svolgendo persino compiti meschini. Ma nessuno ti apprezza. Persino i pastori di cui sei stato mentore ti prendono in giro. Alcuni ti hanno persino bandito dai loro pulpiti. Perché continui con questo ministero? Non hai avuto successo in nessun senso della parola".

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    00 15/05/2011 20:12
    Ho già lasciato questo mondo, con tutte le sue ambizioni e le sue aspirazioni. Non ho bisogno della lode della gente. Vedi, sono stato in paradiso. Ho udito parole ineffabili, che nessun uomo può pronunciare. Perciò, tieniti pure la competizione di questo mondo, con tutte le sue ansie. Io mi sono determinato a non conoscere altro se non Cristo e lui crocifisso".

    "Ti dico, io sono il vincitore. Ho trovato la perla di gran prezzo. Gesù mi ha dato il potere di deporre ogni cosa, e riprenderla di nuovo. Ebbene, io ho deposto tutto, ed ora mi aspetta una corona. Ho solo un obiettivo in questa vita: vedere il mio Gesù faccia a faccia. Tutte le sofferenze di questo mondo non possono essere paragonate alla gioia che mi attende".

    Possano i nostri cuori essere come quello di Paolo, mentre cerchiamo una vita arresa.

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