Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

GENESI L'INIZIO DEL CREATO

Gregorio il sinaita

  • Messaggi
  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:09

    Breve profilo biografico di Gregorio il sinaita

    Originario dell'Asia Minore, la sua vita fu per lungo tempo un seguito di peregrinazioni che lo condussero da Clazomene a Laodicea, a Cipro, al monte Sinai da dove prese il soprannome. Visse nella prima metà del quattordicesimo secolo.

    Andato a visitare il Monte Athos portò lì la buona novella reclutando qualche discepolo tracui il suo futuro biografo Callisto, più tardi vescovodi Costantinopoli. Insegnò a tutti i monaci dell'Athos la sobrietà, la custodia della mente, l'orazione mentale.

    L'instabilità politica e l'insicurezza del luogo lo costrinsero a nuovi spostamenti. Dopo una prima permanenza in Bulgaria, nella solitaria Parorea, ritornò più tardi per stabilirvisi e morirvi.

    La Filocalia contiene cinque scritti di Gregorio: un Acrostico sui comndamenti di carattere piuttosto speculativo, alcuni Capitoli diversi e Tre opuscoli molto simili, sulla vita esicasta.

    Per Gregorio la vita spirituale consiste nel recuperare, o meglio riscoprire l'"energia" battesimale. Si puòriuscirvi attraverso diverse vie. La più breve è quella della preghiera dello spirito: preghiera di Gesù accompagnata dalla tecnica respiratoria.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:09
    Gregorio, senza dilungarsi molto sul ritmo della respirazione, precisa più di altri l'utilizzo di tale invocazione, allude ad un certo dolore fisico conseguente al metodo, ed espone più dettagliatamente i suoi effetti psicologici: calore, gioia, etc.... Tuttavia in un passo sottolinea con decisione il carattere strettamente relativo della tecnica stessa.

    Nutrito della dottrina di Climaco e di Simeone il Nuovo Teologo, Gregorio domina tutta la restaurazione esicasta del XIII-XIV secolo.

    Tutta la sua vita fu consacrata all'orazione esicasta e alla sua diffusione.

    I suoi scritti sono divenuti, in Oriente, preghiera del cuore.



  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:10

    La contemplazione e la Preghiera

    1. Dovremmo parlare come il Grande Dottore, S. Paolo, senza aver bisogno delle Scritture o degli insegnamenti degli altri Padri, o illustre Longino, coscienti di essere direttamente "istruiti da Dio", in maniera da apprendere e conoscere le cose importanti in Lui e tramite Lui. Infatti, fummo chiamati a custodire le Tavole della Legge dello Spirito incise nei nostri cuori, a conversare con Gesù mediante la preghiera pura, senza intermediari come fossimo dei Cherubini.

    2. Comincerò col dire con l'aiuto di Dio che dà la parola a chi annunzia questi beni, come si può trovare Cristo ricevuto nel battesimo dello Spirito (non sapete che lo Spirito abita nel vostro cuore?); quindi come si può andare avanti; infine i modi di custodire quanto è stato trovato.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:10
    I principianti hanno come punto di partenza l'azione; quelli che sono lungo il sentiero raggiungono l'illuminazione; chi è arrivato al termine trova la purificazione e la resurrezione dell'anima.

    3. Due sono i modi per trovare l'energia dello Spirito che sacramentalmente ci fu data nel Battesimo:

    a - la pratica, a prezzo di sforzi prolungati, dei comandamenti: permette la rivelazione di questo dono. San Marco ci dice: "nella misura in cui pratichiamo i comandamenti esso fa risplendere in noi la sua luce".

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:10
    b - mediante la sottomissione, raggiunta con l'invocazione metodica e costante del Signore Gesù, cioè con la memoria di Dio. Più lungo è il cammino del primo modo, più rapido quello del secondo, purchè si sia appreso a scavare la terra con vigore e perseveranza per scoprire l'oro. Volendo scoprire e conoscere senza errori la verità, cerchiamo di raggiungere l'energia del cuore ponendoci oltre le forme e le figure, liberiamo l'immaginazione da qualsiasi forma o impressione di cose chiamate sante, nè soffermiamoci a contemplare alcuna luce. Cerchiamo di tenere attiva nel cuore l'energia della preghiera che dà tepore e gioia alla mente, e che accende nell'anima un amore indicibile verso Dio e verso gli uomini. Non piccola umiltà e contrizione nascerà dalla preghiera; essendo la preghiera, anche sui principianti, l'instancabile azione dello Spirito che comincia nel cuore come fuoco gioioso e termina in una luce che diffonde un odore soave.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:11
    4. I contrassegni di questo inizio per quelli che veramente si impegnano possono essere: una luce d'aurora; una gioia unita a trepidazione; oppure la pura gioia, o la gioia mista di timore, o timore intessuto di gioia; e anche lacrime e angoscia. L'anima gioisce della presenza e della misericordia di Dio, trema pensando alla visitazione divina e ai suoi innumerevoli peccati. In altri l'incontro produce una indicibile contrizione e un inesprimibile travaglio dell'anima, quasi i dolori della partoriente di cui parla la Scrittura. La parola viva e attiva di Dio, che è Gesù Cristo, arriva fino a dividere l'anima dal corpo, le giunture dal midollo, per eliminare dall'anima e dal corpo quanto ancora racchiudono di passionalità. Altri invece, sperimentano una sorta di amore e di pace indicibili verso tutti gli esseri; altri, invece, sentono un'esultanza ed un tripudio, chiamato dai Padri: movimento del cuore vivente, energia dello spirito. Fenomeno questo chiamato anche impulso e inesprimibile sospiro dello Spirito che per noi intercede davanti a Dio. Isaia lo nomina "onda della giustizia di Dio"; e il grande Efrem lo chiama "ferita"; il Signore: Sorgente di acqua che sgorga per la vita eterna, l'acqua è lo spirito che sgorga e gorgoglia potente nel cuore.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:11
    Gli inizi della grazia nella preghiera si manifestano differentemente, secondo l'Apostolo, lo Spirito divide i suoi doni conformemente al suo volere. Elia Tesbite ce ne offre l'esempio. In alcuni lo spirito del timore passa spaccando le montagne, sbriciolando le rocce, i cuori induriti, in maniera tale che al carne sembra trafitta da chiodi e lasciata morta. In altri, si produce un movimento, un'esultanza, chiamata dai Padri un balzo, immateriale ma sostanziale nell'intimo: sostanziale perchè ciò che non ha essenza o sostanza non può esistere. In altri, principalmente in coloro che sono avanti nella preghiera, Dio produce una luminosa brezza, leggera e piacevole, mentre Cristo prende dimora nel cuore e misteriosamente appare nello Spirito. Per questo sul monte Horeb Dio disse ad Elia: Il Signore non è nel primo o nel secondo stato, nelle azioni personali dei principianti, ma nell'aura lieve della luce, indicando la perfetta preghiera.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:11
    5. Bisogna tener presente che l'esultanza e il tripudio possono essere di due specie, una tranquilla ed è la pulsione, il gemito, l'intima azione dello Spirito; ed una intensa, il trasalimento, lo slancio, il volo possente del cuore vivo nel cielo divino. L'anima liberata dalle passioni riceve dallo Spirito divino le ali che la portano all'amore.

    8. Nel cuore di ogni principiante operano due distinte energie: una che proviene dalla grazia, l'altra che discende dall'errore. Marco il grande eremita così ne parla: "Esiste un'energia spirituale ed un'energia satanica sconosciuta dai principianti". Ed inoltre: triplice è la fiamma che brucia nelle energie dell'uomo, una è accesa dalla grazia, la seconda è portata dall'errore e dal peccato, la terza proviene dalla sovrabbondanza del sangue. Talassio l'Africano chiama quest'ultima: temperamento, e questo può essere domato e pacificato con un'equilibrata astinenza.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:11
    9. L'energia della grazia è una forza ardente dello Spirito che si muove con gioia e diletto nel cuore; consolida, riscalda e purifica l'anima, acquieta i pensieri agitati, e per un po' estingue le pulsioni della carne. Questi sono i segni della sua presenza e i frutti che ne rivelano la verità: le lacrime, il cordoglio delle colpe, l'umiltà, il dominio delle forze fisiche, il silenzio, la pazienza, l'amore per la solitudine, tutto questo riempie l'anima di un senso di indubbia pienezza.

    10. L'attività del peccato è la febbre del peccato che accende l'anima di voluttà, e aderendo vigorosamente alle bramosie carnali risveglia i movimenti del corpo. San Diadoco ci dice che essa è del tutto volgare e disordinata. Essa reca con sè la gioia irragionevole, la vanità, il turbamento, il basso piacere e com'è giusto dire, essendo priva di sostanza, agisce di preferenza in quei temperamenti che si dilettano nella tiepidezza. Procurando materia infiammata, collabora con le passioni e con l'insaziabile ventre. Ove entra in rapporto con la complessione carnale infiammandola, mette in agitazione l'anima e la surriscalda invitandola a sè, affinchè l'uomo, abituandosi ai piaceri della passione, lentamente si allontani dalla grazia.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:12

    La vita contemplativa e i due modi della preghiera

    Esistono due maniere di unione a Dio, più esattamente ci sono due entrate per la preghiera mentale che lo spirito risveglia nel cuore.

    Una si ha quando la mente "aderendo strettamente al Signore" entra rapidamente nella dimora della preghiera; l'altra quando l'attività orante si svolge gradatamente e mediante un fuoco gioioso esercita la mente e la tiene ferma con l'invocazione unitiva del Signore Gesù. Lo Spirito opera in ciascuno secondo il suo beneplacito, è quindi possibile che una forma di unione preceda l'altra nelle varie persone, nel modo che ho detto sopra. Altre volte, quando le passioni sono affievolite per la costante invocazione a Gesù Cristo, l'evento accompagnato da un fervore divino, si manifesta nel cuore. "Dio è un fuoco che consuma" le passioni. In altri casi lo spirito attrae a sè la mente, saldandola nel cuore e impedendone il consueto vagare dei pensieri.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:12
    Sull'esercizio della preghiera: Il metodo

    All'alba getta il seme, la preghiera, la sera la tua mano non resti oziosa, dice Salomone; questo perchè la preghiera non venga interrotta rischiando di perdere l'ora dell'esaudimento, "non sai quale delle due semine ti darà i suoi frutti".

    Di buon mattino mettiti a sedere su uno sgabello alto un palmo; dirigi il pensiero dal dominio della mente sul cuore e costringilo a rimanervi. Curvo laboriosamente, mentre il petto, le spalle e la nuca ti faranno male, grida con perseveranza e col pensiero e con l'anima: "Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me". In seguito, se per la posizione forzata, o dalla noia provocata dalla sosta prolungata sulla stessa formula porta il tuo pensiero sull'altra forma dell'invocazione e ripeti: "Figlio di Dio abbi pietà di me!". Ripeti questa formula numerose volte, evita, per indolenza, di cambiarla troppo spesso, le piante trapiantate con frequenza non attecchiscono.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:12
    Controlla il respiro dei polmoni, in modo da non respirare nel consueto modo. Poiché il soffio dei respiri incontrollati che sale dal cuore oscura la mente e agita l'anima, la dissipa, l'abbandona alla distrazione, oppure le fa passare davanti ogni sorta di immagini indirizzandola insensibilmente verso ciò che non è bene. Non ti turbare se vedi sorgere l'impurità degli spiriti malvagi e prender forma nel tuo pensiero; come pure non dare attenzione ai buoni pensieri che ti si possono presentare. Tieni salda la mente nel cuore, domina la respirazione, e ripeti senza stancarti l'invocazione al Signore Gesù; ben presto brucerai e dominerai questi pensieri, fustigandoli invisibilmente col Nome divino. Giovanni Climaco dice: "Col nome di Gesù fustiga i nemici. Non c'è arma più forte, nè in cielo nè in terra".

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:12
    Sulla respirazione controllata

    Isaia l'eremita e con lui molti altri, riguardo al controllo della respirazione dice: "Domina l'instancabile pensiero, cioè la mente agitata e divagata dalla potenza del nemico che, a motivo della negligenza è ritornato, anche dopo il Battesimo, nell'anima neghittosa, seguito da numerosi spiriti maligni, conformemente a quanto il Signore disse: "l'ultima condizione dell'uomo è peggiore della prima". Un altro dice: "Il monaco abbia l'invocazione di Dio al posto del respiro". Un altro: "L'amore di Dio deve precedere il respiro". Simone il Nuovo Teologo: "Comprimi il ritmo della respirazione in modo da non respirare nel modo abituale". Giovanni Climaco ammonisce: "Il ricordo di Gesù sia unito al tuo respiro, imparerai la forza del silenzio". E l'Apostolo Paolo afferma: "Non io, ma Cristo vive in me" operando in lui insufflandogli la vita divina. E il Signore dice: "lo Spirito soffia dove vuole", prendendo l'immagine del vento che spira. Quando fummo purificati nel battesimo, ricevemmo la eredità dello Spirito e i germi della parola interiore.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:13
    Avendo trascurato i comandamenti, custodi della grazia, siamo nuovamente caduti nelle passioni, e invece di respirare lo Spirito Santo, ci siamo riempiti del respiro dei maligni spiriti. Da essi hanno origine gli sbadigli e gli stiramenti delle membra, a dire dei Padri. Chi ha accolto lo Spirito e da Lui si è lasciato purificare, è anche da Lui riscaldato e respira la vita divina, la parla, la pensa, e la vive, conformemente alle parole del Signore. "Non siete voi a parlare ma lo Spirito del Padre che parla in voi". In maniera identica chi è abitato da uno spirito opposto al Signore, parla e agisce in maniera contraria al Signore.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:13

    L'esicasta deve stare seduto in preghiera senza aver fretta di alzarsi

    Resta il maggior tempo possibile seduto sullo scanno nella laboriosa posizione di cui ho parlato; per rilassarti stenditi nella stuoia, ma per breve tempo e di rado. Rimani seduto con grande pazienza per amore di Colui che ha detto: "perseverate nella preghiera"; non aver fretta di alzarti per insofferenza di quel penoso travaglio richiesto dall'invocazione interiore della mente e dall'immobilità prolungata. Il Profeta ci ricorda: "Mi assalgono i dolori come quelli di partoriente".

    Ripiegato su te stesso, raccogli il pensiero nel cuore, fa in modo che esso sia aperto e chiama in aiuto il Signore Gesù. Le spalle saranno affaticate e la testa sarà molto dolorante, tu persevera laboriosamente e amorosamente cercando il Signore nel cuore. Il Regno di Dio soffre violenza e i violenti lo carpiscono. Il Signore ha mostrato apertamente un grande amore in questi e di questi travagli. La pazienza e la costanza sono sempre il frutto di travagli fisici e mentali.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:14
    come dire la preghiera

    I Padri suggeriscono di recitare l'invocazione per intero: "Signore Gesù Cristo Figlio di Dio, abbi pietà di me" e questo è più facile. Non passare frequentemente da una forma all'altra cedendo alla indolenza, ma fallo soltanto per mantenere ininterrotta la tua preghiera. Inoltre alcuni insegnano di recitare oralmente l'invocazione, altri di ripeterla con la mente. Ti consiglio l'una e l'altra, per ovviare alla stanchezza che a volte prende la mente, altre prende le labbra. Perciò si può pregare nelle due maniere: con la mente e con le labbra, l'importante è che l'invocazione orale sia fatta con pace e senza agitazione; la voce scomposta potrebbe soffocare il sentimento e l'attenzione della mente. Questo è necessario finché la mente, addestrata con l'esercizio, non progredirà e non riceverà la forza dello Spirito per la preghiera perfetta e ardente. Allora non avrà più bisogno della parola, ne sarà incapace, contenta solo di compiere la sua opera totalmente ed esclusivamente nel pensiero.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:14
    Come disciplinare il proprio spirito

    Sappi che nessuno può disciplinare da se stesso il pensiero, se non è sotto il dominio dello Spirito. Il pensiero è indocile non che sia inquieto per natura, ma la negligenza l'ha segnato radicalmente di una disposizione al vagabondaggio. Per la trasgressione dei comandamenti di Colui che ci ha generato ci ha separato da Dio, facendoci perdere nel mondo sensibile la chiara percezione di Lui e l'unione con Lui. Da allora il pensiero errabondo e lontano da Dio, è trascinato prigioniero ovunque, e non ha altra possibilità di quiete se non col sottomettersi a Dio, rimanendogli vicino e unito gioiosamente, pregando con assidua perseveranza e confessando ogni giorno i propri peccati a Lui che è pronto a dare il suo perdono a quelli che lo chiedono nell'umile cordoglio ed invocano instancabilmente il suo santo Nome.

    La ritenzione del respiro stringendo le labbra, disciplina il pensiero, ma per breve tempo, perchè di nuovo comincia a dissiparsi. Quando l'energia della preghiera interviene, prende le redini del comando e lo custodisce vicino a sé, liberandolo dalle catene gli ridona la gioia. Può succedere che mentre il pensiero è fisso nella preghiera e immobile nel cuore, l'immaginazione cominci a vagare e a interessarsi di altro. Essa non sottostà a nessuno, eccettuato a chi, raggiunta la perfezione nello Spirito Santo, rimane immobile in Cristo Gesù.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:14
    Sul modo di scacciare i pensieri

    Nessun principiante è in grado di scacciare un pensiero, se Dio non lo fa per primo. Soltanto i forti sono capaci di combattere e vincere i pensieri. E anche questi non lo possono fare da se stessi, ma con l'aiuto di Dio si muovono a battaglia contro i pensieri e impugnano le sue armi. Quando vengono i pensieri, invoca, spesso e con pazienza, il Signore Gesù, e li vedrai fuggire; non sopportano il fuoco del cuore acceso dalla preghiera, e corrono via quasi fossero scottati da fiamma.

    Giovanni Climaco ci ammonisce di fustigare i nemici con la ripetizione del nome di Gesù; il nostro Dio è fuoco divoratore del male. E il Signore è pronto a soccorrerci, e rapido a difendere chiunque ardentemente l'implori di giorno e di notte. Chi ancora non ha raggiunto la disciplina della preghiera può sconfiggere i pensieri
  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:14
    con un'altra tattica, imitando Mosé. Se egli terrà gli occhi e le braccia rivolti al cielo, Dio allontanerà i pensieri. Dopo si rimetta seduto e con pazienza riprenda il corso della sua preghiera. Questo metodo è buono per chi non abbia ancora raggiunto l'energia della preghiera.

    Anche chi possiede l'energia della preghiera, quando le passioni corporali, l'accidia e la sensualità, passioni forti e violente, cominciano ad agitarlo, spesso dovrà alzarsi e aprire le braccia implorando soccorso. Non lo faccia spesso per evitare l'illusione, e dopo breve tempo si rimetta seduto, altrimenti il nemico potrebbe ingannare la sua mente con delle fantasticherie che pretenderanno di essere l'immagine della verità. Solamente chi possiede una mente pura e perfetta può avere il pensiero immune dal male, ovunque esso si volga sia nell'alto che nel basso, o nel cuore.

  • OFFLINE
    PendP
    Post: 116
    Sesso: Maschile
    00 27/04/2011 20:15
    Sulla recita dei salmi

    Alcuni sostengono che si debbano recitare i salmi di rado, altri di frequente, altri ancora che non debbano esser detti mai.

    Io ti avverto di preferire la recita dei salmi di tanto in tanto, per non cadere nell'irrequietezza, e non abbandonare del tutto la salmodia, onde evitare la rilassatezza e la negligenza, segui l'esempio di quelli che raramente recitano i salmi. La moderazione è la migliore misura sia per i dotti che per gli indotti. La salmodia frequente va bene per chi è immerso nella vita attiva, essi ignorano l'attività mentale e conducono una vita immersa nei travagli. Quelli che praticano il silenzio, gioiscono di pregare Dio nel loro cuore e di raggiungere il dominio di propri pensieri.

1